Maxi Risarcimento per un Decesso da COVID-19 in RSA: Sentenza Storica a Torino

Negli ultimi anni, i risarcimenti per i decessi avvenuti nelle strutture sanitarie durante la pandemia da COVID-19 hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito giuridico. Un esempio significativo arriva dal Piemonte, dove i familiari di un uomo deceduto in una residenza sanitaria assistenziale (RSA) hanno ottenuto un risarcimento di oltre 500.000 euro.

Il caso: anziano contagiato in RSA e deceduto per COVID-19

Il protagonista della vicenda è un 82enne originario di Caluso (Torino), ospite di una RSA del Canavese durante la seconda ondata della pandemia, nell’autunno 2020. Dopo aver contratto il virus all’interno della struttura, l’anziano è deceduto, spingendo i familiari ad avviare un’azione legale per presunta negligenza sanitaria.

La struttura, gestita da una società padovana, è stata accusata di non aver adottato misure idonee a tutelare gli ospiti più fragili, tra cui proprio il paziente deceduto.

La sentenza del Tribunale di Padova e l’entità del risarcimento

Il Tribunale di Padova, nella sua seconda sezione civile, ha stabilito che il contagio da COVID-19 è avvenuto all’interno della RSA e che le cure prestate sono state gravemente carenti. Il paziente, affetto da decadimento cognitivo, non è stato visitato dal personale infermieristico per oltre 58 ore dopo il tampone positivo. Nessuna visita medica o diagnosi approfondita è stata effettuata fino al giorno prima della sua morte.

Il giudice ha parlato di una “marcata negligenza”, osservando che le possibilità di sopravvivenza dell’uomo si sono ridotte del 25% a causa dell’assenza di cure tempestive. Il risarcimento complessivo stabilito dalla sentenza è stato di:

  • 259.327 euro per la vedova

  • 252.375 euro per il figlio della vittima

Un precedente che segna la giurisprudenza sulle RSA e il COVID-19

Questa sentenza rappresenta un precedente importante nella giurisprudenza italiana in tema di responsabilità delle RSA durante l’emergenza sanitaria. Il Tribunale ha ribadito l’obbligo di garantire standard elevati di assistenza, soprattutto in situazioni critiche come una pandemia.

Il caso sottolinea il ruolo della giustizia nel far emergere le responsabilità delle strutture sanitarie e nel tutelare i diritti dei familiari delle vittime. Solleva inoltre interrogativi sulla necessità di rivedere e rafforzare la normativa che regola la gestione delle RSA in Italia.