Il principio della corrispondenza fra il chiesto ed il pronunciato: Ordinanza n. 5717/2025 della Corte di Cassazione

L’Ordinanza n. 5717 del 4 marzo 2025 della Corte Suprema di Cassazione – Sezione Prima Civile – conferma l’importanza del principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, sancito dall’art. 112 del codice di procedura civile. Si tratta di un fondamento essenziale del processo civile italiano, finalizzato a garantire che il giudice si esprima esclusivamente su quanto richiesto dalle parti, senza introdurre elementi nuovi o eccedere i limiti della domanda.

Il principio stabilisce che il giudice deve mantenere una perfetta aderenza tra le domande formulate dalle parti e il contenuto della decisione. Non può, pertanto, attribuire un bene giuridico diverso da quello richiesto, né modificare il petitum (cioè l’oggetto della domanda) o la causa petendi (il titolo giuridico su cui si fonda la pretesa). L’eventuale pronuncia su un bene o su una pretesa non dedotta, nemmeno in forma implicita o virtuale, costituisce violazione del principio di corrispondenza.

Secondo la Corte, il rispetto dell’art. 112 c.p.c. tutela non solo il potere dispositivo delle parti, ma anche il diritto di difesa e il principio del contraddittorio. Il giudice è chiamato a decidere intra petita, senza estendere d’ufficio il contenuto della lite o introdurre d’innanzi alle parti decisioni che non trovino riscontro nelle loro richieste.

Le implicazioni pratiche di questo principio sono significative in vari contesti processuali. Nei processi civili ordinari, garantisce prevedibilità e rispetto dei ruoli processuali. In ambito contrattuale, impedisce al giudice di pronunciarsi su ipotesi non prospettate dalle parti, come una risoluzione del contratto se era stato chiesto solo l’adempimento. Nei procedimenti risarcitori, evita che il giudice aumenti o modifichi l’importo richiesto in assenza di una precisa istanza.

L’Ordinanza n. 5717/2025 rafforza dunque un pilastro della giustizia civile: la decisione deve corrispondere fedelmente alla domanda, senza travalicare i confini tracciati dal ricorrente. Questo principio, sebbene già consolidato nella giurisprudenza, assume particolare rilievo nel garantire equilibrio tra autorità giudiziaria e iniziativa delle parti, nonché nella protezione del corretto svolgimento del processo civile.